Storia locale
Antonio Morri

- Data del lavoro: 1837-1885
- Incisore: Gasparo Mattioli (1806-1843)
- Proprietà: Biblioteca Comunale di Imola
- Collocazione: F.I. Ritratti Cartella 002 0037
- Origine del lavoro: IMAGO Catalogo collettivo digitale - Opere grafiche fotografiche e cartografiche delle istituzioni della Regione Emilia-Romagna
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Antonio Morri è noto in particolare per aver scritto e pubblicato il "Vocabolario Romagnolo Italiano" nel 1840: un grosso tomo che ha accompagnato generazioni di letterati, studiosi, poeti, scrittori, nostalgici o semplici curiosi nei meandri del dialetto faentino. Un classico, nel suo genere.
«Cronologicamente il primo fra i vocabolari romagnoli, è rimasto pur sempre il migliore e uno dei migliori di tutti i vocabolari dialettali d'Italia.» ("Schürr, 1969, 51")
«Al Morri si deve il merito di essere stato il primo a scrivere, o quanto meno a pubblicare, in romagnolo.» (Casadio, 2009/5, 4)
Morri dedica dieci anni della sua vita allo studio metodico della sua lingua, quella abitualmente parlata in casa, tra amici, nel lavoro o andando a caccia: il dialetto romagnolo, quel «dialetto gallo-italico che abolisce le vocali per consonantismi e sincopi delle parole, come se la parola avesse una sua vibrazione centrale su la quale essa ondeggia in suoni cupi e gutturali.» (Panzini, 1969, 64)
Vive, da protagonista o da semplice osservatore, alcuni dei passaggi chiave che hanno portato alla nascita dello Stato Italiano moderno: da Napoleone alla restaurazione, dalla Repubblica Romana alla repressione pontificia, dalle guerre d'indipendenza alla proclamazione del Regno d'Italia.
È inserito nell' «ambiente intellettualistico, neo-umanistico, della più avanzata borghesia faentina del tempo.» (Golfieri, 1969, 80)
«Alto della persona, grave nell'aspetto; [ … ] ebbe vivace ingegno, motti arguti e pronti.» (Montanari, 1883, 231-232)
«Dedito agli studi letterari e agli svaghi della caccia, dimenticò di prender moglie. E difatti visse da scapolo.» (Zama, 1969, 24)
Cronologia
Ma la grande maggioranza del popolo, mantenuta in salutare timore dai sacerdoti con tridui e preghiere, chiusa nell'ignoranza e nella superstizione, al giungere delle strepitose notizie di Francia» non percepisce nulla «delle nuove idee, [ ... ] invece accolte da alcuni de' nobili e dei professionisti.» (Messeri e Calzi, 1909, 272-273)
Faenza si prepara all'arrivo delle truppe destinate dal Papa a protezione delle Legazioni Pontificie romagnole da una possibile invasione francese. Aumenta il prezzo della farina e del pane.
A Faenza si contrappongono due fazioni: i "giacobini o patrioti o liberali" che sostengono i francesi, i "papalini o papaloni o clericali" che sostengono il papa.
Il 5 febbraio in piazza a Faenza viene innalzato l'albero della libertà.
I beni ecclesiasti vengono «posti al pubblico incanto per 2.616.602 lire» (Messeri e Calzi, 1909, 278).
Il 22 febbaio Napoleone Bonaparte è a Faenza, a palazzo Pasolini-Zanelli, e annuncia l'annessione delle Legazioni Pontificie romagnole alla Repubblica Cispadana.
Il 27 luglio Faenza entra a far parte della Repubblica Cisalpina, e il 4 novembre è dichiarata capoluogo del dipartimento del Lamone. I faentini hanno una Costituzione.
Un arco di trionfo viene innalzato fuori Porta Imolese quale atto di riconoscenza della città verso Napoleone.
Viene istituita la Piancoteca Comunale, dotata con le opere d'arte acquistate da Giuseppe Zauli e coi dipinti requisiti agli enti religiosi soppressi in base alle leggi napoleoniche.
La Municipalità "giacobina" di Faenza delibera l'apertura di una nuova strada di collegamento tra Felisio e Lugo e ne affida la direzione dei lavori all'architetto Giuseppe Morri (Savini, 1995, 42), parente stretto del padre di Antonio.
Ha inizio il triste balletto delle truppe straniere che alternativamente occupano Faenza, la depredano, compiono rappresaglie e atti di violenza sulla popolazione e se ne vanno: il 14 maggio le truppe russo-austriache minacciano la città e gli insorti "clericali" prendono il potere, ma il 3 giugno le truppe franco-cisalpine del gen. Hullin occupano Faenza in quanto città ostile, la depredano e il 7 giugno fuggono all'arrivo degli austriaci.
Viene ristabilito il governo papale, vengono aboliti tutti gli atti del governo giacobino, vengono restituiti i beni ecclesiastici, iniziano le persecuzioni del governo verso i liberali.
Il 9 dicembre l'esercito Austro/Ungherese rioccupa Faenza, ma per poco.
Il 15 luglio la Francia sigla il Concordato con la Santa Sede.
Il 19 novembre nasce Bettina Morri, terza sorella di Antonio, che ha quasi 10 anni.
A Faenza viene istituita formalmente la Biblioteca Comunale con la nomina dell'abate Andrea Zannoni a bibliotecario a vita, in cambio del conferimento dei suoi libri. L'effettiva apertura al pubblico avviene solo nel 1818.
Il Seminario di Faenza, chiuso il 30 luglio 1798 dal governo della Repubblica Cisalpina, viene riaperto il 20 aprile 1805 come effetto collaterale della politica concordataria napoleonica.
(Messeri e Calzi, 1909, 298)
«Nel 1812, infine, s'instituì il pubblico registro della popolazione della città e sobborghi, dal quale risultò che gli abitanti del comune ascendevano a 26.249, dei quali 12.975 maschi e 13.274 femmine.
L'astro napoleonico si oscura, come ognun sa, in tale anno, con la sciagurata spedizione di Russia e con la ribellione della Spagna; ed il contraccolpo dell'immensa, micidiale guerra si ripercuote anche in Faenza, dove la municipalità fu costretta ad offrire uomini e cavalli, e bovi e granaglie e legumi e vino etc.». (Messeri e Calzi, 1909, 298)
Il card. Antonio Gabriele Severoli, faentino, nunzio apostolico presso la capitale asburgica, intecede a suo favore, ottiene la sua liberazione dal carcere e lo ospita presso di sé a Vienna, con l'intenzione di nominarlo suo segretario.
Trascorsi però sei mesi, «l'amore ai patrî lari» induce Morri a tornare a Faenza e ad «abbandonare un tanto mecenate» (Montanari, 1883, 229).

- Data del lavoro: 1813
- Incisore: Edme Bovinet (1767-1832)
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Le armate austriache del gen. Nugent entrano in Italia, il 26 dicembre conquistano Forlì; le truppe italiche si ritirano a Bologna, abbandonando Faenza in mano ai facinorosi ed agli austro-britannici del capitano Salatz.
Gioacchino Murat, cognato di Napoleone e da questi nominato re di Napoli nel 1080, cambia schieramento, si allea con Austria e Inghilterra e marcia contro il vicerè Eugenio di Beauharnais: il 7 febbraio 12.000 militi napoletani entrano in Faenza.
Il 4 aprile Napoleone abdica ed il 14 è confinato all'Isola d'Elba.
Il 15 aprile papa Pio VII è a Faenza, ospite in casa Gessi e viene acclamato dai faentini.
Il 4 maggio il papa dichiara di voler riprendere possesso dei suoi stati, di fatto assoggettati al governo provvisiorio tedesco del gen. Ekhardt.
Il 15 aprile Murat è ospite in città a Palazzo Mazzolani.
Il papa, che era fuggito per timore delle truppe di Murat, siede ora saldamente a Roma.
Il 16 luglio la Romagna torna al pontefice come decretato dal Congresso di Vienna.
Il 29 luglio 1815 i soldati del papa rientrano trionfalmente in Faenza, donde erano usciti il 2 febbraio 1797.» (Messeri e Calzi, 1909, 304)
Dal 1814 al 1826 torna vescovo di Faenza Stefano Bonsignori, ora in veste di restauratore delle parrocchie, dei monasteri soppressi, del seminario vescovile.
Iniziano a radicarsi le società segrete di Massoni e Carbonari.
I primi moti scoppiano nel 1820-1821.
Nel 1823 il nuovo papa Leone XII adotta una tattica di oppressione e di chiusura alle idee liberali. Nel 1824, rispedisce in Romagna il card. Agostino Rivarola che, oltre a chiudere le osterie, istituisce tribunali speciali per giudicare i liberali, i massoni e i carbonari, condannandoli a pene severe, fino alla morte.
«Febbraio - Faenza partecipa ai "moti insurrezionali" romagnoli con Dionigi Strocchi, il gen. Pier Damiano Armandi e il magg. Giuseppe Sercognani.» (Sgubbi, 1992, 21) L'intervento dell'Austria restaura la situazione precedente.
«Il nuovo papa ripristina l'amministrazione dello Stato della Chiesa, dà manforte ai "Sanfedisti" del Borgo e si contano circa 800 faentini fra morti, feriti ed esiliati nel decennio gregoriano.» (Sgubbi, 1992, 21)
Il nuovo pontefice «sconcertò i papisti ed infiammò di speranza i liberali, sopra tutto i neo-guelfi, che videro in lui il sovrano preconizzato da Vincenzo Gioberti nel suo "Primato". Anche in Romagna i fanatici retrivi furono antipiononisti, e piononisti i liberali, ne' quali era un gran fervore di liete visioni per l'avvenire, mentre quasi dovunque la polizia e i funzionari del governo, male adattandosi alla novella tendenza del papa, continuavano nelle persecuzioni» (Messeri e Calzi, 1909, 338)
«Ma, come altrove, in Faenza non posano gli animi; e i Pasi, i Caldesi, i Laderchi, gli Strocchi etc. sono risoluti nel voler mantenere sul piede di guerra la guardia civica. [ ... ] Il 24 novembre, poi, il papa fugge a Gaeta, mentre i democratici romani formano un governo provvisorio. Tale notizia è accolta lietamente in Faenza, la quale aderisce subito al detto governo.» (Messeri e Calzi, 1909, 342)
Ed incomincia la mattina del 19 maggio, brillando il chiaro sole su l'orizzonte, il passaggio da porta Imolese a porta delle Chiavi (nel borgo d'Urbecco) di 8000 tedeschi con 32 cannoni, diretti a Forlì. [ ... ]
Il 28, 29 e 30 settembre, nel duomo, davanti alla madonna delle Grazie, celebravasi un triduo per essere stata Faenza salvata "da temute calamità e da frangenti civili negli andati sconvolgimenti politici."» (Messeri e Calzi, 1909, 347-349)
A Faenza, come in ogni altro comune dello Stato Pontificio, l'elezione dei componenti del consiglio comunale viene abolita. La città è vittima della bieca, ottusa e feroce repressione del Papa e dell'Austria.
Antonio Morri la riceverà negli ultimi anni di vita. (Montanari, 1883, 232)
Il 12 giugno Faenza insorge contro il governo papale, sull'esempio di Bologna.
Il 31 luglio viene eletta una commissione municipale provvisoria.
Il 6 settembre, a Bologna, l'assemblea legislativa delle quattro legazioni insorte vota l'annessione al Regno di Sardegna.
L'11 ed il 12 marzo i plebisciti popolari decretano l'annessione delle Romagne al Regno di Sardegna.
Il 29 marzo il Papa scomunica Vittorio Emanuele II ed i governanti responsabili dell'annessione.
(Savini, 1995,195)
Un primo passo importante: viene esteso anche alle bambine l'insegnamento elementare, fino ad allora riservato ai bambini.
Il primo settembre viene inaugurato il tratto Bologna-Forlì della linea ferroviaria Bologna-Ancona: la prima stazione di Faenza sorge nell'odierna via Caldesi.
È un'edizione ristretta del suo "Vocabolario Romagnolo-Italiano", dedicata a Luigi Luciano Bonaparte.
Particolarmente importanti sono le traduzioni del Vangelo di San Matteo in vari dialetti italiani, che Bonaparte commissionò ad altrettanti traduttori [fra questi il Morri] scelti accuratamente, poiché dovevano essere perfettamente dialettofoni e allo stesso tempo avere un livello culturale abbastanza elevato da poter analizzare la struttura fonetica e grammaticale del proprio dialetto, adottando una grafia adeguata.
Il testo fu tradotto nei seguenti dialetti: bergamasco, bolognese, calabrese cosentino, còrso, friulano, genovese, milanese, napoletano, piemontese, romagnolo faentino, romanesco, sardo cagliaritano, sardo logudorese, gallurese, sassarese, siciliano, veneziano.» (Sito wikipedia, 2024)
Viene sepolto poco distante, sotto la loggia esterna della chiesa parrocchiale e lì viene posta a ricordo una lapide in marmo nero e lettere dorate.
«Si dice che la lapide fosse stata completata e tradotta in latino da un amico intimo del defunto, don Masironi parroco di Felisio, il quale avrebbe utilizzato degli appunti scritti dal Morri.» (Golfieri, 1969, 81)
La chiesa di San Pier Laguna verrà distrutta nel 1944, col passaggio del fronte, nel corso della seconda guerra mondiale e sarà interamente riedificata nel 1949.
Fu Antonio Morri nella sua modestia uno dei rappresentanti più tipici di quella valorosa cólta e costumata borghesia faentina cresciuta sulle ali della ventata libertaria napoleonica e poi acquetatasi in un vivere civile cercando di dimenticare negli studi e nelle opere benefiche le delusioni di quelle giovanili impazienze di libertà.» (Golfieri, 1969, 81)

- Data della fotografia: 1930
- Autore: Non noto
- Proprietà: AFM - Archivio Fototeca Manfrediana di Faenza
- Collocazione: FM_L_0090
- Origine del lavoro: Immagine ricevuta in formato digitale per gentile concessione della Fototeca Manfrediana A.P.S. - E.T.S. di Faenza dell'8 agosto 2024
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L'almanacco che non c'era
Don Antonio Montanari asserisce che il relativo manoscritto è conservato presso la famiglia; ma da allora, e cioè da quando Montanari dà pubblicamente tale notizia, sono passati quasi novanta anni, ed oggi ogni ricerca è stata inutile: nessuno ne sa niente.
Lo stesso Montanari aggiunge che l'opera è stata pubblicata a Pesaro, e lo conferma il Valgimigli aggiungendo che è pubblicata coi tipi di Annesio Nobili, in 24°, nell'anno 1826 [ma nel manoscritto è chiaramente riportato l'anno 1828].
E quindi è lecito confidare in ricerche più ampie e più fortunate.» (Zama, 1969, 29)
Pietro Zama poi aggiunge, in nota a piè di pagina:
Il frontespizio del libro riporta: «Almanacco biografico per l'anno 1829, cioè Breve compendio della vita de' più illustri letterati italiani nati in ciascun giorno dell'anno - Pesaro 1828, dai tipi di Annesio Nobili con facoltà».
Descrizione fisica: "volumi; 17 cm.".
Nessun autore è indicato in alcuna parte del libro.
L'imprimatur è dell'11 ottobre 1828.
Lo stampatore è Annesio Nobili di Pesaro.
Il libro è dedicato al card. Giannantonio Benvenuti (marchigiano, 1765-1838), pro-delegato apostolico di Forlì dal 1826 al 1828.
Appare fondata l'identificazione di questo testo con quello attribuito ad Antonio Morri nelle fonti: Valgimigli, Montanari, Messeri-Calzi e Zama, come probabilmente (anche se non ne abbiamo notizia) qualcuno avrà già provveduto a fare, anche alla luce delle seguenti considerazioni.

- Data della scansione: 23/8/2024
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Il noto foglio faentino "L'imparziale" del 10 febbraio 1840 riportò in prima pagina un articolo a commento di un testo edito dal Nobili nel 1829. Tutto ciò induce a pensare che lo stampatore fosse noto a Faenza, e quindi anche al Morri.
Di contro, sotto la direzione del Vieusseux, E. M. pubblicava sull'Antologia del Luglio 1829 una critica decisamente positiva sull'almanacco.
Bibliografia
- [Carrer e Federici, 1828] - Carrer Luigi e Federici ab. Fortunato editori, Dizionario della lingua italiana, voll. 1-7, Tipografia della Minerva, Padova 1827-1830
- [Casadio, 2009/5] - Casadio Gilberto (pseudonimo Bas-ciân), "Vocabolario romagnolo-italiano di Antonio Morri", in La Ludla periodico dell'Associazione “Istituto Friedrich Schürr” per la valorizzazione del patrimonio dialettale romagnolo, maggio 2009, pp. 4-5.
- [Casadio, 2009/6] - Casadio Gilberto (pseudonimo Bas-ciân), "Il Morri minore", in La Ludla periodico dell'Associazione “Istituto Friedrich Schürr” per la valorizzazione del patrimonio dialettale romagnolo, giugno 2009, p. 3.
- [Dalmonte, 2014] - Dalmonte Giuseppe, Il Liceo dipartimentale napoleonico e le altre scuole del distretto di Faenza, Faenza, Fratelli Lega Editori, 2014.
- [E. M.,1829] - E. M., "Almanacco Biografico per l'anno 1829, cioè breve compendio della vita de' più illustri letterati italiani nati in ciascun giorno dell'anno. Pesaro, 1828, Nobili, 12°", in Antologia giornale di scienze, lettere e arti n. 103 Luglio 1829 anno IX vol XXXV, Firenze, G. P. Vieusseux, 1829.
- [Facchini, 1887] - Facchini Cesare, La scuola letteraria bolognese e l'Antologia: a proposito di alcune lettere inedite del Giordani, Bologna, Nicola Zanichelli, 1887.
- [Gentilini, 1999] - Gentilini Rosa (a cura di), La biblioteca di Faenza, la fabbrica e i fondi, Faenza, Studio 88 Editore, 1999.
- [Giusti, 2005] - Giusti Giorgia, "Gli almanacchi mantovani del XVIII secolo, Tra «guide del tempo» e guide della città" in ACME Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Milano, Vol. LVIII - fasc. I - gennaio-aprile 2005, testo consultabile sul web al link: ledonline.it.
- [Golfieri, 1969] - Golfieri Ennio, "La casa di Antonio Morri", in Società Torricelliana di Scienze e Lettere - Faenza, Convegno di studi in onore di Antonio Morri nel primo centenario della morte (Faenza, 9-10 febbraio 1969), Faenza, Fratelli Lega Editori, 1969, pp. 77-81.
- [Golfieri, 1979] - Golfieri Ennio (a cura di), "Guida della città di Faenza", Faenza, Edizione del Comune di Faenza, 1979.
- [Lanzoni, 1905] - Lanzoni Francesco, "Il Centenario della riapertura del Seminario di Faenza. Notizie storiche (30 luglio 1798-20 aprile 1805)", in Il Piccolo, n.16 del 16 aprile 1905, pp. 3-6.
- [Messeri e Calzi, 1909] - Messeri Antonio e Calzi Achille, Faenza nella storia e nell'arte, Faenza, Edoardo Dal Pozzo Editore, 1909, consultabile sul web al link: archive.org.
- [Montanari, 1883] - Montanari Antonio, "Antonio Morri", in Gli uomini illustri di Faenza, volume I° - parte IIa, Faenza, tip. Pietro Conti, 1883, pp. 228-232.
- [Panzini, 1969] - Panzini Alfredo, citato in Spallicci Aldo, "Della lingua regionale e della nazionale", in Società Torricelliana di Scienze e Lettere - Faenza, Convegno di studi in onore di Antonio Morri nel primo centenario della morte (Faenza, 9-10 febbraio 1969), Faenza, Fratelli Lega Editori, 1969, pp. 59-66.
- [Savelli, 1850] - Savelli Domenico, Raccolta della Leggi E Disposizioni di Pubblica Amministrazione nello Stato Pontificio, Vol. II, Atti pubblicati dal 1 gennajo al dì 15 novembre 1848, Roma, Stamperia della R. C. A., 1850, pp. 29-49, consultabile sul web al link: archive.org.
- [Savini, 1995] - Savini Rino, La Romagna nel Risorgimento Faenza, Faenza, Stampa Offset Ragazzini & C., 1995.
- [Schürr, 1969] - Schürr Friedrich, "Il vocabolario del Morri e i primordi degli studi dialettali romagnoli", in Società Torricelliana di Scienze e Lettere - Faenza, Convegno di studi in onore di Antonio Morri nel primo centenario della morte (Faenza, 9-10 febbraio 1969), Faenza, Fratelli Lega Editori, 1969, pp. 39-51.
- [Sgubbi, 1992] - Sgubbi Domenico, "Aspetti socio-politici della vita cittadina nell'ottocenti", in AA.VV, Faenza nell'Ottocento, Vita, società e cultura nel XIX secolo, Faenza, Moby Dick, 1992, pp. 17-32.
- [Valgimigli, 1845-1877 a] - Valgimigli Gian Marcello, Promemoria e miscellanee, 1845-1877, manoscritto Ms. 62, fasc. V, vol. 22, Biblioteca Manfrediana di Faenza.
- [Valgimigli, 1845-1877] - Valgimigli Gian Marcello, Scrittori faentini ed altri uomini illustri, 1845-1877, manoscritto Ms. 62, fasc. VI-XII, Biblioteca Manfrediana di Faenza.
- [Vitali, 2021] - Vitali Marcella, Nuovi contributi e proposte per palazzo Milzetti, in Bollettino della Società Torricelliana di Scienze e Lettere n. 72, Faenza, 2021, consultabile anche sul web in formato PDF al link: torricelliana.
- [Zama, 1969] - Zama Piero, "Antonio Morri: notizie biografiche", in Società Torricelliana di Scienze e Lettere - Faenza, Convegno di studi in onore di Antonio Morri nel primo centenario della morte (Faenza, 9-10 febbraio 1969), Faenza, Fratelli Lega Editori, 1969, pp. 19-37.
- [Zama, 1978] - Zama Piero, La rivolta in Romagna fra il 1831 ed il 1845, Fratelli Lega Editori, Faenza, 1978.
- [Zannolini, 1829] - Zannolini Antonio, "Almanacco biografico per l'anno 1839, cioè breve compendio della vita de' più illustri letterati italiani nati in ciascun giorno dell'anno. Pesaro 1828 dai tipi di Annesio Nobili.", in AA.VV., Giornale Arcadico di scienze, lettere, ed arti, tomo XLI, del gennaio, febbraio e marzo 1929, Antonio Boulzaler, Roma, 1829, pp. 87-96.
- [Sito archivioStato, 2024] - Archivio di Stato di Ravenna e Sezione di Faenza, "Ricerca nel censimento napoleonico di Faenza", consultato l'8.7.2024.
- [Sito manfrediana, 2024] - manfrediana.it, MF Manfrediana, Biblioteca comunale di Faenza, "Storia della Biblioteca", consultato l'8.7.2024.
- [Sito treccani, 2024] - treccani.it, Istituto della Enciclopedia Italiana, fondata da Giovanni Treccani S.p.A., NOBILI Annesio, di Sara Lorenzetti, Dizionario Biografico degli Italiani (2013), consultato il 9.7.2024.
- [Sito wikipedia, 2024] - it.wikipedia.org, Wikipedia, l'enciclopedia libera, Luigi Luciano Bonaparte, consultato il 22.7.2024.
- [Sito wikipedia, 2024] - it.wikipedia.org, Wikipedia, l'enciclopedia libera, Luigi Luciano Bonaparte, consultato il 22.8.2024.
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